Comunicato stampa del consigliere e commissario regionale di Azione Fabiano Amati.
“Per le prossime amministrative noi scegliamo i candidati sindaci solo sulla base dei programmi, senza pregiudizi, tenendoci lontani dagli inciuci e senza farci catturare dalla ragnatela del potere di Emiliano e dei suoi caporali o prestanome. A questi solerti esecutori d’ordini consigliamo, anzi, di mettersi in ferie, oppure di spendere meglio il proprio tempo aiutandoci nelle battaglie sulla sanità.
A proposito. A tutti i candidati sindaci che appoggiamo stiamo chiedendo di inserire tra le priorità programmatiche il monitoraggio continuo sulle condizioni dell’assistenza sanitaria di ogni comunità, ricordando il ruolo di autorità sanitaria dei sindaci.
La questione sanitaria è una vera emergenza regionale e perciò nessun candidato sindaco può tirarsi fuori dall’argomento o dal denunciare inerzie e omissioni regionali sulle liste d’attesa, screening sui tumori, genetica medica e nuove strutture sanitarie o sociali.
Nelle elezioni locali si risponde con idee e proposte locali: e non riesco a vedere nessun argomento più importante della salute e quindi dell’organizzazione sanitaria.
Facciamo qualche esempio.
A Monopoli abbiamo da combattere per il fine lavori nella costruzione del nuovo ospedale, anche per far partire al più presto la riconversione del San Giacomo, combattendo magagne e ritardi. Chi ci sta a seguire con noi la vicenda e con piglio estroverso e sicuro? Questo è il nostro unico interrogativo per scegliere il candidato.
A Brindisi abbiamo da realizzare la riconversione del Di Summa in PTA e Ospedale di Comunità, e la costruzione del nuovo DH di oncoematologia, combattendo – anche qui – contro inerzie e lungaggini. Chi è il candidato sindaco che s’impegna in questa causa? Questa è la nostra domanda prima di deliberare il sostegno.
A Bisceglie abbiamo da avviare i lavori per la costruzione del nuovo ospedale Bari-nord e stiamo combattendo da anni per non farci prendere in giro con atteggiamenti dilatori dei vertici regionali. C’è un candidato intenzionato a far questo? Se c’è, alzi la mano. Saremo suoi alleati.
E potrei continuare a lungo con gli esempi.
Noi siamo abituati ad agire in questo modo e non ci sembra di essere strani o disadattati rispetto alla vera missione della politica.
Quello che non considerano Emiliano, i suoi prestanome, gli inciucisti e compagnia cantante, è proprio il motivo per cui si fa politica. Si dicono politici dimenticando l’oggetto della politica, che è come se un pescatore volesse riempire le reti maledicendo i pesci”