Dichiarazione del consigliere e commissario regionale di Azione, Fabiano Amati.
“È una spallata alla democrazia giudiziaria e una cura al mal di firma, su cui ogni riformista avrebbe il dovere di offrire sostegno. Ad oggi non riesco a capire, infatti, per quale motivo le modifiche al sistema penale proposte dal Governo non trovino tutti i riformisti dalla stessa parte, nel sostegno senza soggezioni o polemiche.
In materia di giustizia, in particolare, assistiamo da anni a una clamorosa inversione di posizioni tra le diverse culture politiche: il centrodestra attestato sulle garanzie e il centrosinistra a sostegno delle posizioni dei pubblici ministeri. Una stranezza alimentata con veemenza dall’alibi che ogni riforma potesse servire alla causa personale di Silvio Berlusconi.
C’è ora la concreta possibilità di raggiungere il risultato riformatore auspicato senza che alcuno possa più contrapporre l’idea infondata che le modifiche servano a cause personali o individuali, accordando l’Italia alle pagine più belle scritte da eminenti italiani, quelle del diritto penale della libertà.”