“E l’ora di fare i conti anche per i dispositivi medici. Nel 2021 abbiamo sprecato 190 milioni per protesi ortopediche, vascolari, cardiache e dispositivi protesici vari. Infatti, su un tetto di spesa fissato in euro 324.715.845,05, sono stati spesi in più euro 188.633.252,24. E ad oggi non abbiamo notizie del 2022. Ma possiamo continuare a pagare di più gli stessi prodotti e sprecare, dicendo pure nelle delibere che la colpa è dei DG che non rispettano le direttive regionali, per poi ritrovarci con l’ipotesi di ridurre le classi d’età previste nei LEA per gli screening? Ecco i dati azienda per azienda.”
Lo dichiarano il Consigliere e commissario regionale di Azione Fabiano Amati, il Consigliere Ruggiero Mennea, capogruppo, e il responsabile regionale sanità di Azione Alessandro Nestola.
“La Asl di Brindisi aveva un tetto di spesa per euro 35.614.547,07, ma ha speso, invece, euro 45.784.440,00, con uno scostamento pari a euro 10.169.892,93.
La Asl di Taranto aveva un tetto di spesa per euro 39.185.641,48, ma ha speso, invece, euro 66.247.701,33, con uno scostamento pari a euro 27.062.059,86.
La Asl BAT aveva un tetto spesa per euro 28.048.816,74, ma ha speso, invece, euro 37.643.298,53, con uno scostamento pari a euro 9.594.481,79.
La Asl di Bari aveva un tetto spesa per euro 53.765.068,53, ma ha speso, invece, euro 84.707.416,01, con uno scostamento pari a euro 30.942.347,49.
La Asl di Foggia aveva un tetto spesa per euro 15.238.623,08, ma ha speso, invece, euro 28.881.685,04, con uno scostamento pari a euro 13.643.061,96.
La Asl di Lecce aveva un tetto spesa per euro 70.910.301,69, ma ha speso, invece, euro 121.850.465,33, con uno scostamento pari a euro 50.940.163,65.
L’IRCCS Giovanni Paolo II di Bari aveva un tetto spesa per euro 6.664.672,53, ma ha speso, invece, euro 9.775.521,33, con uno scostamento pari a euro 3.110.848,80.
L’IRCCS De Bellis di Castellana Grotte aveva un tetto spesa per euro 3.306.851,90, ma ha speso, invece, euro 5.802.023,89, con uno scostamento pari a euro 2.495.171,99.
Il Policlinico di Bari aveva un tetto spesa per euro 42.634.263,99, ma ha speso, invece, euro 66.896.961,92, con uno scostamento pari a euro 24.262.697,93.
Gli Ospedali riuniti di Foggia avevano un tetto spesa per euro 29.347.058,05, ma hanno speso, invece, euro 45.759.583,89, con uno scostamento pari a euro 16.412.525,85.
Lo spreco per il 2021 segue un trend costante.
Infatti: nel 2020 il tetto di spesa per tutte le aziende pugliesi era stato fissato in euro 331.856.152 ma avevano speso, invece, euro 482.497.612, con uno scostamento di euro 150.641.460.
Nel 2019 il tetto di spesa era stato fissato in euro 331.856.152, ma avevano speso, invece, euro 485.299.781, con uno scostamento di euro 153.443.629.
Nel triennio 2019-2021, dunque, sono stati sprecati euro 492.718.341,24, e le cause sono dichiarate da Emiliano negli atti amministrativi a chiare lettere, senza che nessuno muova un dito: “tale scostamento della spesa regionale dal tetto stabilito risulta verosimilmente riconducibile sia ai ritardi registrati sulla definizione delle procedure centralizzate di appalto su dispositivi medici da parte del soggetto aggregatore (SAR) sia al mancato recepimento delle direttive regionali in materia di contenimento della spesa per i dispositivi medici da parte delle Direzioni Generali delle Aziende pubbliche del SSR”.
Più chiaro di così: ora cosa diranno che è colpa nostra solo perché mettiamo in evidenza le cose, leggendo carte e numeri?