Dichiarazione del Consigliere regionale Fabiano Amati.
“La Corte costituzionale ha respinto il ricorso del ministero della salute contro la nostra legge per potenziare lo screening sul tumore al colon, in particolare nella parte in cui allarga le fasce d’età per l’esame del sangue occulto nelle feci, portandole dalla fascia 50-69 alla fascia 45-75, e imponendo ai DG Asl l’estensione dello screening al 100% della popolazione target, pena la decadenza dall’incarico. E su questo punto meditino a lungo i burocrati statali e regionali, che tanti ostacoli hanno frapposto su un’esigenza di salute così importante, ancora ampiamente non appagata per negligenza nei controlli.
Mi spiace, invece, la parte della decisione relativa alla prevista esenzione da ogni tipo di oneri economici per gli esami di sorveglianza clinico-strumentale, in favore di persone sane ma con alto rischio d’ammalarsi per cause eredo-familiari.
Su questo punto la Corte ha ritenuto, ingiustamente, che quelle prestazioni devono essere a carico dei cittadini perché lo Stato non le ha inserite nei Livelli essenziali di assistenza. Trovo terribile e doloroso, purtroppo, che la negligenza statale esponga le persone, soprattutto le più povere, a non poter usufruire di questi straordinari strumenti di prevenzione, che valgono la vita.
Continuerò nella battaglia, ma mi sarei aspettato dalla Corte costituzionale – così come è avvenuto per l’esoma – almeno un sonoro monito e rimprovero al governo nazionale, che spero colmi al più presto questa lacuna, mettendosi in sintonia con le linee guida più innovative di genetica medica.
Ringrazio l’Avvocatura regionale per la difesa approntata, e in particolare la coordinatrice Rossana Lanza e l’avvocato della causa Mariangela Rosato.
Ringrazio per i preziosissimi suggerimenti, infine, l’intero personale del “De Bellis” di Castellana Grotte e in particolare il direttore generale Tommaso Stallone, il direttore sanitario Roberto Di Paola, il direttore scientifico Gianluigi Giannelli, il direttore dell’Unità operativa di Gastroenterologia Antonio Pisani e il genetista Cristiano Simone; grazie per il solito e generoso sostegno a Mattia Gentile, direttore del Laboratorio di Genomica del “Di Venere” di Bari”.