Tante parole nel grande supermarket della retorica di Emiliano e Co. per nascondere un grande, ulteriore, fallimento in Salento: la ricostruzione agricola post Xylella.
Ad oggi la ricostruzione olivicola ed agricola è lontana anni luce dagli obiettivi minimi. Alla prova dei fatti e contrariamente a quanto afferma il Presidente Emiliano, nel leccese, su 85.000 ettari di superficie olivetata ne sono stati reimpiantati solo 3.000 e questo a causa di una politica cieca e sorda alle richieste di un intero territorio.
Le cause sono da ricercare in tutti gli ambiti di intervento:
1) smaltimento della legna. I proprietari non sanno dove smaltire le migliaia di tonnellate di legna riveniente dagli espianti nonostante la Regione Puglia sia stata più volte sollecitata in tal senso. A 10 anni dall’isolamento del batterio non si è neppure cominciato a pensare alle centrali a biomassa che avrebbero portato dei benefici a tutti;
2) l’iter burocratico della Regione Puglia per accedere ai fondi pubblici è farraginoso e concepito, nella maggior parte dei casi, per testare la resistenza umana: 7 mesi, nella migliore della ipotesi, per un collaudo degli impianti, altri 5 mesi per vedersi accreditare le somme riconosciute;
3) profondo frazionamento del territorio che, l’articolo 6 del Decreto Centinaio ha sì aiutato i piccoli proprietari ad unirsi in collettivi e poter avere accesso a fondi pubblici per la ricostruzione, ma che alla prova dei fatti diventa insostenibile a causa dei costi elevati delle fideiussioni al momento della richiesta dell’anticipo (è una misura per i proprietari o per ingrossare le assicurazioni?).
Queste sono solo alcune delle criticità che rallentano o addirittura impediscono la ricostruzione che deve procedere di pari passo alla riforestazione.
Politica non è riempirsi la bocca di annunci ma creare le condizioni tecniche ed amministrative che consentano alle persone di poter procedere nella direzione indicata dalla scienza. Basta lisciare il pelo ai negazionisti e ai complottisti e additare gli scienziati come il problema mettendoli alla berlina!
Le risposte fuori luogo del Presidente Emiliano che individua come unici responsabili il Governo e l’UE fanno sorridere, se non ci fosse da piangere, perché dimentica le sue innumerevoli giravolte e l’uso dell’enorme armamentario della sua retorica non sarà mai sufficiente a far dimenticare quanto egli sia in debito con l’intero Salento!
Siamo certi che un cambio di passo sia urgente e quantomai necessario per ridare dignità a un territorio più volte violentato, e che questo possa avvenire solo con la nomina di un Commissario, con una struttura operativa autonoma dall’Assessorato e dalla Presidenza, basata a Lecce, in grado di snellire e rendere effettive le procedure finanziate.
Non è più una questione meramente agricola e neppure solo paesaggistica. È una vera emergenza ambientale per la nostra terra, che vive una polverizzazione complessiva ove la ricostruzione post xylella può divenire strumento per una emancipazione e rinascita del territorio e può smuoverlo dal puro semplice perpetuarsi dell’ordine (e del disordine) esistenti!
Chiediamo, pertanto, ai consiglieri regionali del Salento di unirsi a noi in questa battaglia perché non possiamo pensare che non sentano anche loro la necessità di dover dare delle risposte reali, concrete e tangibili e neppure credere che preferiscano giocare a nascondino dietro l’ingombrante mole politica del Presidente Emiliano, non avvertendo l’enorme peso della responsabilità che portano.
Responsabile ricostruzione produttiva e paesaggistica, nuove tecnologie e innovazione
Paolo Greco
Coordinatore Provinciale Azione Lecce